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lunedì 22 settembre 2014

Marco & Pier: vecchie e nuove glorie - 13 settembre 2014

"Ho speso gran parte dei miei soldi in belle donne, alcool e automobili. Il resto l'ho sperperato". Così George Best ricordava il suo passato calcistico (e non), in un'epoca non troppo lontana. Di ben altro tenore - salvo forse la presenza di qualche bicchiere di spumante - il pomeriggio di sabato 13 settembre, un(a) amichevole omaggio a Marco Calanni e Pierangelo Carnevali, giunti ai titoli di coda nel calcio giocato dopo tanti anni.

Le vecchie glorie (maglia biancoverde) e la asd San Martino (maglia neroverde).

Nello storico oratorio San Luigi, il risultato della partita Vecchie Glorie - capitanata "dal Piero" - VS San Martino - con Marco punta centrale - conta poco. Del resto conta sempre poco, almeno quando la SM perde. Succede infatti che le vecchie glorie facciano ancora buon calcio, che il 13 biancoverde incappi in una delle sue giornate perfette e che Brioschi in porta dica no a tutti. Basta e avanza per un'esibizione piacevole, in un clima amichevolmente competitivo, dal risultato nettamente a favore dei senatori.
Sponda San Martino, Calanni è troppo emozionato per freddare il portierone avversario, Grossi troppo appesantito e Annovazzi troppo acciaccato. Bene le donne, ampiamente utilizzate da coach Gioana. Sponda Vecchie Glorie notiamo ancora i tocchi felpati di Verlucca, leggero ed elegante come Di Maria, le doti di rapace d'area di Branca - benchè dell'area non siano chiari i confini - e la verve di Pisano ("mi sono quasi rotto il polso cadendo...un prezzo equo per conquistare la vittoria su questo campo").


Non ci ricordiamo il punteggio, ma ci ricordiamo bene l'amicizia e l'impegno messi in gioco per la San Martino in questi sei anni dagli "anziani" Marco e Pierangelo. Del primo ricordiamo il tiro in girata cadendo, le proteste per falli subiti (puramente immaginari), l'attività da consigliere critico e puntuale, il coraggio di buttarsi a fondo in un mondo nuovo facendosi subito apprezzare per le tante doti; del secondo ci ricordiamo le tenute invernali, gli interventi decisi contro ragazzotti troppo spavaldi, i colpi d'esterno (nel senso che i palloni finivano all'esterno del campo), il carisma di chi sa tirare su un gruppo e motivare i compagni.
<<Non siamo mica morti!>> direbbero loro, e noi terminiamo qui i saluti, rischiando di scadere nel sentimentale. Grazie Marco, grazie Pierangelo, ma ricordatevi che persino un campione come Michael Jordan lasciò, si dedicò ad altro per anni ma poi, tra lo stupore di tutti, un giorno ci ripensò, convocò la stampa e disse: I'm back!
A lui non andò poi così male..


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